Riccardo e la città ideale

 

La città in cui vorrei vivere non prevede soltanto bravi architetti e bravi amministratori ma anche bravi imprenditori che mettano a disposizione dei giovani la loro azienda, esperienza, entusiasmo e competenza. Senza consumare suolo ma solo un po’ del proprio tempo…

Parlo spesso su questo giornale della “città ideale” e a questo proposito vorrei parlare di Riccardo Zanchetta, titolare dell’omonimo caseificio di Casale sul Sile. Uno dei pochi imprenditori che io conosca in grado di collegare il proprio lavoro, per il quale dimostra un entusiasmo pari solo alla sua competenza, con la società e il contesto in cui opera da tanti anni con meritato successo. Zanchetta è un convinto sostenitore della collaborazione fattiva tra mondo del lavoro e scuola e per questo assicura da sempre  il suo prezioso sostegno alle attività scolastiche del territorio organizzando corsi e visite guidate presso la sua azienda, sempre aperta ai gruppi di scolaresche e ai loro docenti. In quanto testimone diretto di questo suo impegno, avendo insegnato a Casale sul Sile per molti anni, posso dire con certezza che se tutti coloro che svolgono il proprio lavoro di impresa avessero la stessa passione e la stessa competenza che Riccardo dimostra di avere per il suo, le nostre città non sarebbero invase dai centri commerciali, le campagne non sarebbero occupate da mostri di cemento giganteschi denominati “Hub distributivi”, la gente non dovrebbe prendere la macchina e fare chilometri per recarsi a fare la spesa e ci sarebbe una riduzione notevole di cementificazione e inquinamento. Vi chiederete come posso affermare una cosa del genere e cosa c’entra il “grande” problema ambientale con la “piccola” attività di un imprenditore locale.  La mia idea è che oggi sia molto difficile per una azienda locale, destinata al commercio di prossimità e ad una produzione limitata, conservare alta la qualità del prodotto, sopravvivere alla concorrenza dei grandi gruppi industriali e a quella dei grandi centri commerciali o della vendita on line ma quando l’imprenditore è intelligente e creativo, si può. Zanchetta, ad esempio, consegna la spesa a domicilio senza costi aggiuntivi per il cliente, organizza il suo lavoro e quello del suo gruppo ( formato prevalentemente da giovani dai quali riceve energia, idee e grande collaborazione) in modo dinamico e attento alla qualità del prodotto ma anche del lavoro che offre ai suoi dipendenti. Forma il suo personale, dedica molto tempo alla sua attività ma anche alla collettività in cui la sua azienda si inserisce, è attento ai materiali che utilizza così come alle materie prime che cerca nel suo territorio (Km.0) e cura tutti gli aspetti della attività produttiva personalmente ma anche delegando con fiducia, la stessa che poi riceve in cambio. Personalmente l’ho visto interagire con i ragazzi delle scuole e la sua dedizione, il suo impegno, mi hanno sempre colpito, così come il suo desiderio di fare qualcosa per gli altri e per la comunità. Guardando la foto che introduce questo articolo che lo ritrae tra i ragazzi delle scuole mentre spiega loro come si produce il suo formaggio, con la simpatia e la capacità affabulatoria di un esperto maestro, nello spazio che con tanto amore ha voluto creare proprio a questo scopo nel suo caseificio, mi sono detto che mi sarebbe piaciuto essere ancora lì con lui di fronte a una platea così attenta e vivace. Ecco, la “città ideale” è fatta anche di queste “buone pratiche”, di bravi imprenditori oltre che di bravi cittadini e di  interazioni tra scuola e lavoro, passione creativa e didattica, di scambio reciproco tra chi produce e chi “consuma” non solo prodotti industriali ma anche cultura locale, sapienza artigianale, tradizione, esperienza e memoria storica di chi vive con gioia il proprio lavoro e il proprio ruolo sociale dimostrando che si può mettere un freno al consumo di suolo anche così.


Nessun commento:

Posta un commento