Colata di cemento nelle campagne, la responsabilità è un po' anche nostra...

 

La richiesta dei consumatori è sempre più sofisticata, il piccolo commerciante non riesce a soddisfarla e tende a scomparire, i grandi centri commerciali si moltiplicano ma arrancano anche loro. Cresce solo l’E-commerce, con le conseguenze disastrose sull’ambiente che vediamo…

Mi capita a volte di dover fare un acquisto più impegnativo del solito come un elettrodomestico, una lavatrice, un televisore, un computer. Come ormai è mia abitudine vado su Google e inizio la mia ricerca. Dopo qualche ora mi arrendo perché sono talmente tante le offerte, le differenze di prezzo e di qualità dei prodotti disponibili sul mercato che è impossibile farsi un’idea precisa e scegliere con convinzione. Spesso rinviare l’acquisto diventa la soluzione più semplice per evitarmi l’ansia da navigazione compulsiva. In ogni caso i problemi non finiscono qui perché, anche quando finalmente ho individuato il prodotto, la marca, la fascia di prezzo ecc. devo decidere dove comprarlo: dal piccolo commerciante di fiducia, in un centro commerciale oppure on line,? Opzioni che portano vantaggi e svantaggi che devo soppesare ogni volta attentamente in quanto non sono un consumatore inconsapevole ma (credo) responsabile e quindi ritengo che sia meglio favorire il piccolo negozio, anche se mi chiede giustamente un prezzo più alto ma devo tenere conto del fatto che un piccolo negozio non ha l’assortimento che offre Amazon (ad esempio) e difficilmente può offrirmi sempre quello che chiedo, in questo caso vado in un centro commerciale che, essendo più grande di un negozio, ha una maggiore quantità di prodotti e anche la possibilità di vederli e toccarli per una migliore valutazione ma ultimamente anche i grandi store non riescono più a contenere tutto ciò che un singolo settore offre al consumatore e spesso le “novità” del mercato sono surclassate dalle “offerte” di merce di magazzino o addirittura fuori produzione. Alla fine, resta l’unica possibilità di acquistare ciò che Google ci ha consentito di individuare come l’acquisto migliore, on line. Da un lato dunque aumenta necessariamente la richiesta di acquistare prodotti on line e dunque si moltiplicano gli Hub logistici dedicati all’E-commerce (quegli edifici/mostro giganteschi che sorgono sempre più spesso e che stanno divorando le nostre campagne) dall’altro si sviluppano e si moltiplicano in modo parossistico i centri commerciali, gli Store di ogni tipo che inseguono inutilmente il sogno di offrire al consumatore un luogo “fisico” in cui può trovare tutto ciò di cui ha bisogno. Di tutto questo fanno le spese i territori ( il Veneto è in testa alle classifiche come consumo di territorio e al quarto posto come e-commerce ), i piccoli commercianti ( sempre più rari ) e i cittadini/consumatori che da un lato si lamentano giustamente della colata di cemento che li sta sommergendo ( non solo hub e centri commerciali ma anche parcheggi, strade e rotonde  su cui far circolare i corrieri ) dall’altro sono essi stessi a provocarla alimentando il commercio on line, non sempre per libera scelta.

Nessun commento:

Posta un commento